La chiesa di Santa Illuminata, immersa in un ambiente molto suggestivo, fuori dai percorsi turistici, mantiene la sua atmosfera mistica, secondo la tradizione si crede eretta sopra il sepolcro di Sant’Illuminata, santa ravennate. L’edificio risale al 1000, della stessa epoca è l'annesso monastero, fu retto dai monaci camaldolesi, alle dipendenze della chiesa di Sant'Apollinare in Classe di Ravenna, ulteriore testimonianza di quel corridoio bizantino che mantenne, in tempi difficili, i contatti con Roma (come risulta da un documento del 1138 degli Annales Camaldulenses). Il monastero, svolse un ruolo rilevante dal punto di vista politico, ed è citato in diverse fonti, tra le quali si ricorda, un documento del 1185 ed un privilegio di Gregorio IX del 1229. Purtroppo poco dopo il monastero fu soppresso e la chiesa passò al Capitolo della cattedrale di Todi, tanto che nel 1260 ne fu priore un personaggio illustre Benedetto Caetani, il futuro papa Bonifacio VIII. Oggi rimane ancora il silenzio a circondare la chiesa e il monastero annesso; la facciata, sobria ed elegante presenta un bel portale, a tutto sesto e a tre rincassi, ma di ampio respiro, fiancheggiato da due arcate cieche; al di sopra si apre una bifora con colonnina centrale e capitello a stampella, secondo la ricorrente tipologia umbra che si ritrova anche a San Felice di Giano, a San Faustino, a SS. Fidenzio e Terenzio. Sul fastigio è una lastra altomedievale, del IX sec, ornata di una croce ad intrecci con motivi floreali, faunistici ed una figura umana. Nella parte posteriore della chiesa è ancora visibile una parte dell'abside superiore con due feritoie per l'illuminazione. Un campanile a vela è innalzato sulla sommità della parete, non in simmetria con il centro. L'interno, purtroppo molto rovinato e rimaneggiato, è formato da una sola navata, che in origine aveva il presbiterio rialzato con sottostante cripta ed era coperto da volta a botte con sottarchi. La volta è crollata, ma sono chiaramente visibili le tracce sulla parete di fondo. Il presbiterio era un tempo sopraelevato come quello della vicina chiesa dei SS. Fidenzio e Terenzio. Anche la cripta mostra tracce dell’antico splendore. Le pareti interne, sono state intonacate, si notano però tracce di affreschi, anche se molto rovinati, quasi illeggibili. Di notevole interesse un quadro settecentesco del pittore Giovanni Andrea Lezzerini raffigurante un episodio della vita di S. Illuminata.
Curiosità:Secondo la leggenda, Illuminata, fanciulla ravennate, vissuta sembra nel VI secolo, percorse la Via Amerina per sfuggire ai genitori pagani e ai suoi persecutori. Giunta in Umbria compì miracoli anche a Massa Martana, nei cui pressi fu sepolta e sulla sua tomba si crede sia sorta la chiesa. Secondo notizie di storici locali, a circa 100 passi dalla chiesa verso est si trovavano terme romane dette di Papiniano, e nella stessa direzione era la “fontanella di S.Illuminata” miracolosa per le febbri terzane.