Fuori dall’abitato di Viepri sorge l’abbazia di Santa Maria che, secondo una consolidata tradizione, sarebbe stata edificata intorno al 1150 dai signori di Castelvecchio.Agli inizi del XIII secolo divenne pieve del distrutto castello di Monte Schignano. Interessante esempio di architettura romanica, nel corso del tempo subì vari interventi che, pur modificandone la struttura in alcune parti, non ne hanno comunque scalfito l’originaria identità. Sobria e monumentale allo stesso tempo, l’abbazia fu costruita utilizzando materiale proveniente da dismessi edifici romani. Sulla semplice facciata a due spioventi si apre un portale a rincassi sormontato da una bifora e si eleva quanto resta di una robusta torre campanaria, mutilata, sembra a causa di un fulmine. Inglobata in seguito nella costruzione adiacente all’edificio sacro, fu sostituita dal grande campanile quadrato ancora oggi visibile. Lungo le pareti esterne dell’abbazia sono stati inseriti vari e interessanti frammenti scultorei di epoca romana e altomedievale. Le absidi semicircolari presentano il caratteristico coronamento ad archetti pensili su mensole e lesene, comune alle chiese romaniche umbre. L’interno, ampio e solenne, è diviso in tre navate che, separate da solidi pilastri privi di capitelli, terminano in altrettante absidi. È coperto da volta a crociera sorretta da archi trasversali, ma è plausibile ipotizzare che in origine presentasse il consueto tetto ligneo a capriate. Nonostante l’abbazia sia priva di sottostante cripta, il presbiterio risulta leggermente rialzato rispetto al piano delle navate. Il solenne edificio scaro conserva un calice finemente cesellato, due dipinti seicenteschi del pittore tuderte Andrea Polinori raffiguranti la Natività della Vergine Maria e la Madonna del Rosario tra Santi,un’immagine di San Sebastiano affrescata nel XIII secolo.